L’intervista infame: Antonello Riva

Antonello Riva, monumento in movimento

Antonello Riva, monumento in movimento

 

Avete mai parlato con un monumento, voi? No, se lo avete fatto in piazza durante una sbornia particolarmente molesta non vale. Diciamo un monumento in carne ed ossa. Uno, per esempio, che ha scritto la storia del vostro sport preferito. Uno che detiene tutt’ora il record di punti segnati in serie A (14.397) e in nazionale (3.785), uno che ha vinto un oro e un argento europei, uno scudetto e quasi una decina di coppe internazionali. Insomma, uno come Antonello Riva.

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Metta World Peace: uno, nessuno, centomila

Metta World Peace durante il riscaldamento pre-gara

Metta World Peace durante il riscaldamento pre-gara

 

Raccontare questa storia non è affatto facile, perché è una storia lunga e controversa. Ma la difficoltà è già iniziale: non sappiamo bene come chiamare il protagonista. Che, al culmine di un asserito processo di redenzione, decide di cambiare nome e cognome, scegliendone uno che è eccentrico quanto profondo. E che poi progetta di cambiare ancora, pensandone uno talmente tanto bizzarro da sembrare il nome d’arte di un clown.

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